L’assetto organizzativo del Servizio erogato dalla Cooperativa Sociale Lilith è il risultato della combinazione di scelte che riguardano le tre variabili organizzative essenziali.
La struttura organizzativapersonale impegnato, tutto con competenze professionali (titoli di studio, formazione professionale ed esperienze sul campo):
- 2 coordinatori, uno per l’area anziani ed adulti e l’altro per l’area minori, entrambi con ruoli e funzioni tecniche e gestionali
- 1 coordinatore responsabile comunità alloggio per i minori e servizi educativi
- O.S.S.
- O.S.A.
- educatori professionali
- assistenti sociali
- mediatori familiari
- psicologi
- sociologi
- altre figure aggiuntive
I meccanismi operativi
- il processo decisionale: riguarda i Coordinatori per gli aspetti organizzativi sia all’interno (operatori) , sia all’esterno (servizi sociali comunali etc.)e per la gestione operativa dell’area delle attività tecniche, coordinandole al suo interno e nelle relazioni con l’esterno. I Coordinatori operano in una logica sistemica tra di loro e con gli operatori, basata sulla responsabilizzazione e l’efficacia degli interventi
- il processo di comunicazione: garantito all’interno attraverso la circolazione delle informazioni secondo il principio della circolarità e all’esterno, tramite i due coordinatori e i singoli operatori nel rispetto di ruoli e funzioni
- il processo di valutazione: riguarda gli operatori e il loro funzionamento con il relativo soddisfacimento, gli utenti con il loro benessere e la famiglia con il suo soddisfacimento (qualità percepita) rispetto agli interventi e alle relazioni
Lo stile di direzionerelazione simmetrica tra il personale impegnato al fine di:
- consentire la circolarità delle informazioni e la chiarezza degli interventi
- assicurare qualità e quantità degli interventi a tutti gli utenti, indipendentemente dalla condizione di salute e alle loro famiglie
- prevenire il burnout degli operatori su un lavoro integrato e di rete con il servizio sociale comunale, le istituzioni pubbliche e i soggetti del terzo settore, la comunità