La comunità deve essere il luogo di crescita sicuro per i minori.
Elemento caratterizzante della casa è il clima familiare in cui i minori possono trovare le condizioni e il luogo favorevole per dare senso e orientamento alla loro vita.
L’obiettivo è quello di offrire ai ragazzi accolti un ambiente idoneo che consente loro di trovare punti di riferimento smarriti a causa dei propri vissuti, attraverso educatori che li conducono ad apprezzare la gioia di vivere e scoprire le proprie risorse, li educano alla generosità e alla responsabilità verso se stessi e gli altri.
Gli educatori pensano e traducono le azioni valutando limiti e risorse.
Nella comunità le relazioni sono consapevoli, legate alla consapevolezza del gruppo, alla supervisione ed al confronto, educare con la famiglia attraverso una collaborazione priva di competizione, partecipare alla vita del minore ascoltando lo stesso che attivamente partecipa al suo progetto educativo.
Vengono strutturati momenti di scambio e di valutazione sul percorso effettuato con ciascuno di loro.
Finalità del progetto è quello di far acquisire le regole basilari dello stare con gli altri senza violare gli spazi altrui e far acquisire nei minori l’autonomia personale nello studio e nella gestione del proprio vissuto.
Stabilire degli obiettivi consente di attribuire maggiore efficacia e specificità all’intervento educativo, evidenziando ciò che è significativo e prioritario all’interno di un percorso offrendo i criteri per la verifica dei risultati. La definizione degli obiettivi parte dall’osservazione della realtà, utile per raccogliere informazioni riguardanti il destinatario del Progetto Educativo in relazione al suo rapporto con l’ambiente e con gli altri.
La necessità di mantenere un costante rapporto con la realtà viene facilitata dalla suddivisione in obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Gli obiettivi dell’accoglienza sono finalizzati a ridurre il tempo di permanenza, assicurare una connotazione di tipo familiare alle relazioni educative e all’ambiente assicurando benessere e serenità; se il minore accolto è straniero garantire l’accompagnamento nei processi che lo riguardano, l’accesso ai servizi ed il rispetto delle esigenze culturali e religiose. Prioritario qualora possibile garantire la cura dei legami con la famiglia d’origine.
Il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine
La consapevolezza che la famiglia sia il luogo naturale della crescita umana, morale e sociale della persona, la nostra comunità si pone non in sostituzione, ne in concorrenza con la famiglia in difficoltà, ma in piena collaborazione e in solidale sostegno fino a diventare temporanea alternativa in attesa di una positiva soluzione delle problematiche che hanno portato l’intervento dei Servizi.
L’Assistente Sociale referente responsabile del caso, in collaborazione con il Coordinatore, ha il compito di sostenere la famiglia d’origine ad attivare tutti gli opportuni interventi, in previsione e in preparazione del rientro in famiglia del minore dove questo è previsto.
L’intervento viene pianificato e programmato: gli Educatori favoriscono, ove è possibile, i rapporti tra i minori e le loro famiglie. Nel rispetto della vita comunitaria e degli impegni assunti dagli ospiti, le visite vengono concordate per ognuno in maniera individualizzata.
Periodi di permanenza presso le famiglie(fine settimana, festività,…) non previste dal PEI o nel Decreto del TM, dovranno essere autorizzate dall’autorità che ha disposto l’inserimento. Brevi permessi riguardanti ordinarie attività quotidiane, sono concessi a cura dell’equipe.
I rapporti con l’Autorità Giudiziaria
Gli operatori preposti della Comunità e del Servizio Sociale, competente ognuna per le proprie competenze, mantengono i rapporti con il Tribunale per i Minorenni per la tutela dei minori inseriti al fine di agevolare la ricerca di soluzioni idonee ed adeguate, in relazione all’età ed alla maturità psico-fisica degli ospiti.
Inoltre viene inoltrato l’aggiornamento semestrale al Procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Potenza come previsto in riferimento al Diritto del minore ad una famiglia legge 4 maggio 1983 n 184, modificata dalla legge n 476/98 e dalla legge 149/2001
Le attività
I minori in età scolare saranno regolarmente iscritti agli Istituti Scolastici ritenuti idonei in base alle loro esigenze e a quelle della Comunità stessa, mentre per i minori per cui non è previsto l’obbligo scolastico e non desiderano continuare gli studi scolastici saranno impegnati in corsi di formazione professionale o in attività che esaltino le loro inclinazioni personali, con l’intento di rendere emancipato ed indipendente il minore.
Obiettivo della Comunità è quello di sviluppare la vita di relazione attraverso lo svolgimento di attività ludico-ricreative per ogni minore promuovendo un processo di sviluppo globale, esaltando il rapporto con gli altri, il rispetto della legalità, sviluppando immaginazione e spirito di collaborazione.
Oltre alle normali attività previste nell’ambito della Comunità, il progetto prevede:
Tra le attività, sono incluse nel progetto: gite socio-culturali e soggiorni estivi soprattutto nei periodi di chiusura scolastica.
I minori, in base all’età, verranno inoltre coinvolti nello svolgimento di piccole attività domestiche(apparecchiare e sparecchiare la tavola, sistemare la propria stanza, rifare il letto, mettere a posto vestiti e scarpe, ecc) il cui obiettivo è lo sviluppo del senso di responsabilità.
L’equipe educativa organizzerà la giornata dei minori tenendo conto delle diverse esigenze delle fasce d’età e del periodo estivo ed invernale.